Poesia, letteratura e... Champagne!

Non può naturalmente mancare il bicchiere di champagne nella letteratura e nella poesia. Infatti, con l'avvento della "Lost generation" dei vari Hemingway, Miller, Fitzgerald, Pound, non manca occasione, nella Parigi della "belle epoque", di festeggiare e celebrare cene ed eventi con fiumi di coppe e flute di champagne.
Ritornando però ai giorni nostri, la flute di champagne appare in uno dei romanzi contemporanei di Robert H. Hopcke intitolato "Nulla succede per caso in amore":

"Il giorno della cena, Harry decide che deve essere un'occasione memorabile, che berremo champagne Scharamsberg della Napa Valley con il dessert, meringhe o qualcosa del genere. Ma ci doveva essere assolutamente lo champagne. E a questo punto grande crisi: non potevamo usare i normali bicchieri da vino, bisognava avere necessariamente la flute."


In queste poche righe il bicchiere, assume un significato simbolico non banale. Non il bicchiere da vino, non i calici, bensì la flute, il tradizionale bicchiere da champagne, il protagonista richiede per l'occasione, perchè sa che nessuno dei restanti bicchieri può risaltare i profumi e gli aromi di un vino tanto pregiato quanto lo è lo champagne, ed ecco come la flute prende posizione e si impone mescoldandosi tra le frasi e le parole del romanzo.

Commenti

Post più popolari