Finale col botto!

Giunti alla fine del nostro viaggio, non resta che fare un riassunto di quelle che sono state le ricerche, i temi e gli studi che hanno riguardato tutti noi, me autore e voi lettori, e ovviamente il protagonista del blog, il bicchiere da champagne.
Inizialmente ci si è focalizzati sull'etimologia e la composizione dell'oggetto, evidenziando le differenze che vi sono tra i due principali modelli, la Flute e la Coppa, utilizzati per il consumo dello spumante, differenze che verranno rimarcate per tutto lo sviluppo del blog. Attraverso i cataloghi e le tassonomie sono stati presentati diversi modelli di bicchiere delle più svariate case di produzione, una tra le tante Italesse, che in collaborazione con uno dei maggiori protagonisti del nostro oggetto, Richard Julin, ha progettato un nuovo tipo di flute, la RJ Optimum, che attraverso il suo design e la sua particolare forma geometrica lavorata al millimetro permette di risaltare gli aromi e i profumi dello spumante. Anche il duo austriaco di designer Mischer'Traxler, in occasione della nuova edizione del Perrier Jouet, presenta, tramite uno spot pubblicitario, una flute realizzata appositamente per il marchio, nel quale viene messo in risalto l'effetto perlage. Proprio il perlage, attraverso la risalita delle bollicine, permette di sprigionare aromi e odori che solleticano l'olfatto prima ancora di arrivare al palato. Queto effetto viene discusso da una rivista scientifica statunitense, la PlosOne, la quale afferma come la concentrazione di anidride carbonica risulti essere molto più elevata in un bicchiere di forma allungata, come la flute, piuttosto che in una coppa.
Infatti, sebbene sia la coppa il bicchiere tradizionale utilizzato per il consumo dello champagne, e che ritroviamo, per esempio, nel fumetto di Mel Keefer "How to murder your wife", nei simboli delle case agricole, e che viene citata da Rina De Liguori in una delle sue frasi che divenne poi di uso popolare, è la flute ad essere il modello più utilizzato per bere e sorseggiare questo tipo di vino spumante, che ritroviamo anche nei numeri e nei francobolli.
Spostando poi l'attenzione verso le arti letterarie e figurative, ritroviamo il bicchiere da champagne in "Nulla succede per caso" di Robert H. Hopcke e nel romanzo fantascientifico "Electric Dreams" di Philip K.Dick, mentre in campo artistico non può mancare nel dipinto di Edward Manet "Des roses dans un verre à champagne", che raffigura delle rose in una flute di champagne, realizzato durante i suoi ultimi anni di vita.
Tra gli ultimi post di questo blog ritroviamo un abbeceddario che permette di collegare attraverso le lettere tutto ciò che abbia a che fare con il nostro oggetto, e che racchiude in sè il significato di questo corso permettendo di analizzare e osservare il bicchiere da champagne a 360°.
Vorrei concludere questo percorso con uno dei post che personalmente mi è piaciuto di più, quello riguardante la ricerca del bicchiere da champagne sopra la copertina di un album musicale, grazie alla quale ho conosciuto Giorgio Gaber con "Barbera e Champagne", che è entrata di diritto nella lista delle mie canzoni preferite.




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